Perchè meditare sull’Alchimia?
Perchè l’Alchimia nella storia umana non rappresenta solo un’impresa di paleochimica per trasformare il piombo in oro, ma soprattutto un processo di evoluzione e trasformazione dell’anima dell’uomo.
Nel processo alchemico la materia grezza, il piombo, rappresenta quella parte di noi che ci appesantisce, ci blocca e ci impedisce di evolvere.
Quando comprendiamo quegli atteggiamenti mentali e quegli schemi comportamentali che non ci sono più utili inizia il processo evolutivo della nostra anima.
Ma come in alchimia il processo di macerazione della materia grezza, richiede tempo e pazienza, così la strada per riconoscere davvero chi siamo e cosa vogliamo è costellata da cadute e risalite e richiede l’umiltà di riconoscere le nostre fragilità e fidarci della parte divina che è dentro di noi. In questo processo dobbiamo riconoscere ed accogliere la nostra parte maschile, il logos, la parte razionale, e la nostra parte femminile, l’eros, la compassione e trovare il giusto equilibrio tra esse. Da questo equilibrio nascerà il nuovo se.
L’alchimia è un processo che richiede ingegno, riflessione e corretta azione e via via che se ne comprendono le operazioni materiali entrano in gioco misteri spirituali e intuizioni filosofiche sempre più profonde. L’alchimista progredisce nella sua ricerca attraverso tentativi ed errori, imparando allo stesso modo dai successi e dai fallimenti.
E’ un processo ciclico, in cui sovente ci si ritrova al punto di partenza, armati però di esperienza e pronti ad affrontare vecchie sfide con nuovi strumenti.
Il crogiolo dove avviene il processo alchemico è come vaso aperto dentro di noi, che permette di filtrare le impurità e ogni altro aspetto indesiderato, ma nello stesso tempo accoglie forze ed energie provenienti dall’universo spirituale.
Come afferma Lee Irwin (direttore del Dipartimento di Studi Religiosi del College of Charleston, ed esperto di religioni comparate e spiritualità)
“…Uno dei compiti resi necessari da questo tipo di trasformazione è quello di ampliare la nostra consapevolezza in modo da diventare più sensibili alla guida che ci può venire dal mondo intorno a noi.
Questo potrebbe accadere in momenti sorprendenti e in forme inattese, attraverso sincronicità (o coincidenze), perché diventiamo sempre più sensibili a quello che chiamerei quasi una forma di chiaroveggenza: vediamo più in profondità all’interno del mondo che ci circonda, e possiamo leggere i segni che vi sono presenti, prendendoli come uno stimolo per crescere.
In questo processo di trasformazione quel che accade è che i nostri paraocchi cadono, e vediamo più significati simbolici nelle cose che capitano intorno a noi. Ma dobbiamo imparare a pensare fuori dagli schemi, ovvero al di là delle forme di ragionamento consuete, e questa è una grande sfida per le persone, perché è sempre facile ricadere in forme collettive di pensiero e di percezione”.
Ma il processo di evoluzione alchemica dell’anima non è solo individuale. E’ un processo che può e deve diventare molto più ampio.
Se riesco a riconoscere le mie parti, ad accogliere il meglio di quello che sono, a ristabilire un nuovo equilibrio dentro di me, potrò attuare lo stesso processo nei confronti degli altri. Sarò in grado di andare oltre i pregiudizi e di vedere nelle persone che incontro la loro parte migliore e creare nuove sinergie ed equilibri, in un ciclo alchemico che coinvolge tutta l’umanità.
Perchè l’evoluzione dell’uomo è un processo collettivo, in cui ognuno di noi può svolgere la sua parte, una parte fondamentale. E portare così l’umanità a risplendere come oro alchemico.