Sabato 5 ottobre 2019
La prima lettera è l’ALEPH che ha un valore numerico pari ad 1.
Nella tradizione ebraica la più portante preghiera è “Dio è uno”: aleph rappresenta la scintilla di divinità che è presente dentro ad ogni essere umano.
Nel segno grafico della lettera aleph viene rappresentato anche il momento della scissione tra le acque inferiori con le acque superiori e in mezzo il firmamento.
Quest scissione avviene anche nella coscienza dell’essere umano. Le acque superiori sono un livello di coscienza limpido e cristallino dove non esiste angoscia perchè è direttamente a contatto con Dio, con il nostro se superiore. Le acque inferiori sono uno stagno di pianura che deve essere bonificato, uno stato caotico della coscienza…Questi due stati di coscienza sono divisi dal firmamento (lettera vav) che si può scrivere con una parte sola o con due se usiamo il riempimento della lettera (come scrivere Z o Zeta, l”eta” è il riempimento della lettera). Due vav sommate danno 12 il numero dei segni zodiacali e quindi del cielo e del firmamento. Quindi il firmamento rappresenta il livello cosciente dell’essere umano con tutti i suoi tratti caratteriali così come i segni dello zodiaco rappresentano i caratteri dell’essere umano. Se scomponiamo il segno grafico della lettera aleph nelle lettere che la compongono abbiamo un numero diverso da 1 e cioè il 32 ( 2 Yod e 2 Vav) che corrisponde numericamente alla parola lambet che significa CUORE ovvero ANIMA, quindi questa scomposizione dimostra che la presenza divina nell’essere umano è il cuore.
Il cuore fisicamente è un muscolo involontario e non posso quindi controllarlo, è un motore indipendente dalla mia volontà. In cabalà Dio crea continuamente e insistentemetne dal nulla la realtà esistente e in questa visione è in parallaelo al cuore dell’essere umano. Che io creda o meno in Dio, lui continuia a creare incessantemente la realtà che ci circonda. Dio è il motore della vita dentro e fuori di noi.