La magia degli alberi – 15 ottobre 2016

Inizia un nuovo ciclo di meditazioni dal titolo: GRATITUDINE PER LA MAGIA DELLA VITA. Ho scelto di inserire in questo ciclo il tema della gratitudine perchè ritengo che non lo siamo mai abbastanza.
Diamo tutto troppo per scontato dalle relazioni che abbiamo, alla terra su cui viviamo, alla nostra stessa vita.
Credo che il sentimento della gratitudine sia un sentimento poco valorizzato ed è un peccato perchè ci aprirebbe ad una maggiore positività di mente  e di cuore. Parlando di gratitudine è stato naturale iniziare con gli Alberi,  protagonisti del mio libro. In loro davvero esiste una magia a cui difficilmente siamo insensibili. Difronte ad un grande albero tutti sentiamo ammirazione. Però risulta più difficile provare gratitudine per gli alberi dei viali o dei giardini, la quotidianità della loro presenza non ci permette di soffermarci su di loro e su quanto dovremmo essere grati per il lavoro che svolgono. Gli alberi sono grandi maestri.
Parlare con gli Alberi mi ha insegnato tanto. Sicuramente gli Alberi fanno parte di un gruppo, non esiste il concetto di individualità, caratteristico dell’uomo, ma è anche altrettanto vero che le specie sono molto diverse le une dalle altre e, quindi, hanno energie diverse, vibrazioni diverse.
Questo aspetto del mondo degli Alberi mi incuriosiva molto. Edward Bach, con la sua grande sensibilità, ha percepito forze di guarigione molto diverse tra una specie e l’altra, e per ogni fiore, cespuglio e Albero, ha sentito un messaggio diverso.
Io stessa sono attirata moltissimo da certi Alberi e meno da altri.
Questo è determinato non solo da un banale concetto estetico, ma anche da un insieme di energie sottili che ci portano a sentirci in armonia più con un essere vivente che con un altro e che possono dipendere dai nostri stati d’animo o da echi emotivi lontani o dal momento che stiamo vivendo. C’è una vera e propria relazione tra persona e Albero, tra Anima ed essenza di quella pianta con cui decidiamo di comunicare e che, quindi, è importante riuscire a distinguere questi diversi piani di percezione del “sottile” attorno a noi.
Per dare, dunque, una risposta alla mia domanda sulle differenze tra le diverse specie di Alberi, ho chiesto direttamente a loro. È stato interessante ascoltare il messaggio di un grande Pino americano:
Siamo Alberi, ma siamo anche gruppi di Alberi con qualità diverse ed ognuno di noi, quindi, incarna queste qualità. Sono energie diverse perché è diverso il rapporto con l’ambiente e, in qualche modo, queste vibrazioni vengono tradotte da voi in qualità.
La musica viene eseguita nello stesso modo, ma può essere percepita in maniera diversa, lo stesso brano musicale può essere eseguito in maniera diversa perché sono all’opera direttori diversi e le stesse vibrazioni le possiamo percepire con emozioni diverse.
E così è la relazione diretta con noi, con la nostra essenza ed anche ogni Albero ha la sua. Non c’è un’individualità intesa come per voi uomini, ma c’è una relazione individuale tra ogni uomo e Albero. È come se ciascuno di voi potesse tessere con uno di noi una particolare relazione e quest’ultima non dipende da noi, ma da voi.
È un po’ come se voi poteste ascoltare e vedere la vibrazione di un singolo Albero in maniera diversa e andrete proprio da quell’Albero perché desiderate vibrare con lui. Te l’ho detto, il mondo è fatto di armonia, connessione e vibrazione e l’uomo, in quanto essere superiore rispetto agli altri, poiché si ritrova ad avere una qualità animica superiore, può fare la differenza.
Detto questo, però, rimane il tema dell’amore che è insito dentro di noi come qualità e come vibrazione sempre presenti e che, quindi, vi attira verso di noi.
Invece, per voi uomini varia perché avete la possibilità di scegliere, avete la libertà di vivere questa vita che vi è data al meglio di ciò che volete e desiderate, ognuno dovrebbe essere se stesso al meglio come ognuno di noi fa nel mondo vegetale e animale. Così davvero l’armonia del creato non avrebbe confini né limiti
”.
Dunque, negli alberi, nelle foreste, esiste una vibrazione di amore diffusa, anche se specie diverse hanno vibrazioni diverse, e noi uomini possiamo provare una maggiore o minore attrazione a causa di questa diversità.
Mesi dopo avere scritto questo libro mi sono imbattuta sulle ricerche di Suzanne Simard, ricercatrice dell’università British Columbia. Ascoltando un suo intervento in cui esponeva le ricerche di quasi 30 anni nelle foreste, sono rimasta molto colpita dalla corrispondenza tra le sue affermazioni e i messaggi che avevo ricevuto dagli alberi. E soprattutto dal parallelismo tra alberi ed esseri umani.
Le sue ricerche dimostrano  che gli alberi interagiscono fra di loro in modo simbiotico. La comunicazione avviene attraverso il sistema di radici sotterranee che, con l’aiuto dei funghi, trasferiscono il carbonio e l’azoto avanti e indietro da una pianta all’altra.
Ogni zona forestale ha le sue “piante madri” cioè gli alberi più grandi e dominanti. Similmente alla rete di neuroni del nostro cervello, accade che la rete di funghi, radici, suolo e micro-organismi sotto le “piante madri” caratterizzi la “coscienza” della foresta. Le “piante madri”, infatti, fungono da perno di comunicazione con tutte le altre piante circostanti, e regolano lo scambio dei nutrienti a livello cellulare, in modo da favorire e aiutare le piante più giovani o più deboli.
Gli alberi, in pratica, sembrano comunicare su più livelli, applicando un evoluto modello di resilienza dove la collettività aiuta i suoi membri a rigenerarsi.
Queste ricerche confermano che gli alberi sono esseri viventi complessi e che comunicano tra di loro. Ma comunicano anche con noi se ci permettiamo di aprirci a questa possibilità, di scambiare vibrazioni armoniche e piene di amore con loro. Scrive sempre Suzanne Simard “gli alberi madre inviano il loro carbonio in eccesso, attraverso la rete micorrizica, alle plantule del sottobosco, e grazie a questo fenomeno le plantule hanno quattro volte più possibilità di sopravvivere. Riducono persino il proprio livello di competizione radicale per poter far spazio ai propri figli. Inoltre, quando gli alberi madre vengono feriti o muoiono, inviano dei messaggi di saggezza alle successive generazioni di plantule
Ed è interessante come un messaggio simile mi sia stato trasmesso da  un tronco apparentemente morto di un albero  “…io non sono morto, non vedi quanta vita c’è attorno a me, il verde che mi circonda, il muschio sul mio tronco, i licheni, gli insetti, gli uccelli… non sono morto, sono diverso. Sono morto se non sono più utile a niente e a nessuno.
Forse la lezione più importante che potete imparare da noi è questa: la morte, intesa come la cosa terribile e peggiore che avete in mente voi, per noi non esiste.
Sono passaggi, trasformazioni, condizioni diverse dell’esistenza, ma non per questo meno ricche o belle. Questo è il flusso della vita. C’è un’immensità, un senso di infinito in queste trasformazioni e, se voi poteste coglierne anche solo una minima parte, la vostra esistenza sarebbe così ricca e felice! Voi temete tanto l’età in cui si diventa vecchi, ma non vi rendete conto che anche quella è una ricchezza. C’è una ricchezza che deriva dall’esperienza, che consiste nel sapere gustare cose sottili che dovete conservare dentro di voi ed amplificare.
Questa è la differenza tra noi e voi: noi conosciamo bene questi passaggi ed esistiamo in ognuno di essi al nostro meglio, voi non vi ricordate più come si fa. La vita è questo movimento continuo: se non lo comprendete davvero siete già morti ancora prima di vivere
”.
Un altro aspetto delle ricerche d Suzanne che mi ha colpito è che lei suggerisce per evitare le deforestazioni, interventi mirati in cui vengano risparmiate le aree degli alberi madre, in modo da permettere un recupero maggiore della rete di interscambio sotterranea. Dando tempo alla foreste di ricreare queste comunicazioni avremmo la possibilità di sfruttare gli alberi senza però distruggere intere aree di boschi. E a questo proposito una grande quercia mi spiegò come l’uomo avrebbe dovuto rispettare l’armonia della terra:
“C’è un ritmo che è dato dalla stessa terra, dal suo nucleo che è leggermente diverso da quello profondo dell’universo che ci pervade, poi ci sono i nostri ritmi, ognuno ha il suo, ma tutto insieme formano un’armonia, un’unica sinfonia che è tipica della terra.
Nel tempo, questa può cambiare a causa dell’intervento dell’uomo.
Il problema è che, se diventa troppo dissonante con l’universo, un po’ alla volta questo pianeta muore.
È importante, quindi, creare interventi dell’uomo in maniera armonica con la natura, ma questo l’essere umano non lo sa fare, perché è troppo veloce ed ascolta poco.
C’era un tempo in cui tutto veniva fatto più lentamente e c’era il modo per la natura di adattarsi e migliorare quelle frequenze più basse, più dissonanti.
Ora questo è sempre più difficile. È importante, invece, questo rispetto perché l’armonia nell’universo aiuta ad orientarsi nella vita, aiuta a trovare la propria strada, è importante… molto importante!
”.
LA MAGIA DEGLI ALBERI esiste! Essi operano nell’ecosistema comunicando tra di loro e con tutti gli esseri viventi della terra. Anche noi possiamo quindi imparare ad armonizzarci con loro e ogni volta che entriamo in contatto con un albero che sia una foresta o il viale cittadino dovremmo salutarlo con molto rispetto e gratitudine.