Sabato 18 aprile in diretta online su FB alle ore 11, ultima meditazione del ciclo: VIAGGIO NELLA SPIRITUALITA’ DELL’ALFABETO EBRAICO. Dedicheremo questa meditazione alla lettera SAMEKH, LA PROTEZIONE DELLA LUCE. La meditazione sarà comunque riportata successivamente anche sul canale SILVIA GNUDI YOU TUBE
SameKh è la 15° lettera dell’alfabeto ebraico e il suo nome significa colonna, pilastro, sostegno. Il suo valore numerico è 60.
Il perimetro della SAMEKH denota Dio, il Protettore; il suo interno denota Israele, il dipendente. Il centro della SAMEKH allude al MISHKAN (Tabernacolo), il luogo dove la Presenza Divina dimorava durante il viaggio nel deserto.
Il cerchio rappresenta l’infinito, perché non ha inizio né fine. Il cerchio vuoto si riferisce allo spazio che è generato all’interno della luce infinita, rappresenta il segreto dell’anima dell’universo, invisibile fondamento della creazione, luce che circonda tutti i mondi.
“Il Signore sostiene tutti coloro che cadono” (Salmo 144,14). Il cerchio non può cadere. Anche nei momenti più difficili essere nel cerchio, in questo campo energetico di amore ci fa sentire protetti e sostenuti.
Un’esperienza di sostegno che proviene dall’essere circondati dalla benevolenza divina.
Nella circolarità della Samekh abbiamo la rappresentazione simbolica del progetto evolutivo dell’Universo, ciclo dopo ciclo possiamo evolvere oppure rimanere bloccati sempre sulla stessa dinamica senza progredire. Il simbolo del cerchio è un simbolo che ritroviamo in alchemia nel simbolo dell’Uroboro il serpente che si mangia la coda, proprio a rappresentare che una volta concluso un ciclo potremmo passare a quello successivo solo se avremo compreso il senso spirituale di ciò che abbiamo vissuto. Il simbolo del cerchio, nelle culture antiche rappresentava il Sole, il potere maschile, ma, poiché nello stesso tempo simboleggia l’anima e l’acqua, è anche il principio femminile materno. La forma del cerchio rappresenta il femminile in contrasto con il potere paterno, maschile, verticale, delimitato. Il cerchio è il simbolo perfetto della totalità e la sua forma esprime pienezza e armonia. Nel suo centro coesistono tutti i raggi e la sua circonferenza ricorda una ruota, che dà l’idea del movimento e della perfezione: è l’assoluto e, allo stesso tempo, è la creazione divina
Il cerchio è anche simbolo della ruota, uno strumento che facilitò enormemente la comunicazione e il commercio. Quindi il simbolo della lettera SAMECK racchiude anche il senso sociale di condivisione e comunicazione. La Sameck è in relazione con il nostro Sè e il modo in cui si manifesta attraverso noi stessi, nella nostra vita. Il cerchio è un simbolo di perfezione che ritroviamo negli anelli e nelle collane, ma è anche la rappresentazione ideale del tempo, dell’anno, del giorno e della notte, dell’eterno ritorno delle vite quindi dell’immortalità. Visto come zero, è simbolo del tutto, del vuoto, dell’universo
“Dio è un cerchio il cui centro è ovunque e la cui circonferenza è in nessun luogo”. È simbolo quindi del Principio da cui tutto trae origine e cui tutto ritorna.
Il Valore numerico della lettera Samekh è 60.
Abbiamo visto in una meditazione precedente la lettera Mem che ha come valore numerico 40 e la MEM finale o chiusa ha una forma simile alla lettera Samekh. Entrambi sono due cerchi chiusi.
I valori numerici delle due lettere rappresentano le due parti della Torà. MEM (40) indica la Tora’ Scritta, che e’ stata data a Mose’ in 40 giorni e 40 notti; e SAMEkH (60) indica la Torà orale, che consiste di sessanta trattati talmudici.
Quindi Samekh rappresenta la tradizione orale della parola di Dio, trasmessa di generazione in generazione. Di nuovo questo concetto di comunicazione e di circolarità.
Meditare la lettera Samekh significa entrare in connessione con il senso ciclico della vita e dell’esistenza, con l’eternità della nostra anima che protetta dalla benevolenza di Dio nel tempo e nello spazio crea la sua evoluzione. In ogni istante che sia una vita che sia un mese siamo chiamati ad essere consapevoli delle nostre azioni, della nostra crescita, sapendo che anche nel momento più buio o nel momento della caduta, l’amore di Dio ci protegge e ci sostiene