Sabato 25 gennaio ore 11
La lettera Zain corrisponde al numero 7. La Zain è la lettera dell’amore perfetto.
Questa lettera ha diversi aspetti su cui meditare.
Nell’albero della vita che è costituito da 10 sfere che rappresentano i nomi di Dio, è il sentiero che unisce l’INTELLIGENZA(Binah) alla BELLEZZA (Tifereth), e si trova in mezzo tra le 3 sfere di destra (i tre livelli maschili Chockmah, Chesed, Netzach) e tre sfere di sinistra (i tre livelli femminili: Binah, Geburah, Hod) Come simboleggiato dalle braccia della Menorah, il Candelabro del Tempio di Gerusalemme.
La sua stessa forma ricorda questa polarità perchè può essere vista sia come spada che come scettro: quindi rappresenta la forza del guerriero, ma anche la benevolenza femminile perchè nell’antichità quando il re abbassava lo scettro significava che avrebbe accolto chi chiedeva udienza.
Lo stesso numero 7 ha molti significati: il settimo giorno della creazione dove Dio si riposa e osserva quello che ha creato con amore. Il Creatore ha compiuto la sua opera e l’ha terminata dando vita all’umanità cosciente e pensante che rappresenta il progetto divino completo.
L’umanità possiede ora gli strumenti per agire consapevolmente nel mondo, senza aiuti da parte della Divinità, poichè è la Divinità stessa che ispira ogni sua azione.
L’individuo che attraverso il suo lavoro alchemico utilizza la Zain, rappresenta appunto l’uomo completo che è diventato eterno avendo acquisito in se stesso tutte le caratteristiche della Divinità.
E’ l’eternità degli eroi, dei saggi, della bellezza, della vita che emerge dal lavoro compiuto dall’uomo stesso.
Il 7 rappresenta anche l’unione del 3 numero che rappresenta il cielo e del 4 che rappresenta la terra e di nuovo quindi ci riporta all’armonia perfetta, all’amore perfetto.
La Zain quindi ci invita a meditare le polarità presenti dentro di noi che ovviamente proiettiamo all’esterno nelle relazioni con gli altri.
Cosa sono disposto a dare, cosa sono disposto a ricevere?. Cosa do, cosa chiedo nelle relazioni che ho?
Consideriamo ora per un momento l’Albero della Vita : i principi Positivo e Negativo, Maschile e Femminile, sono rappresentati dai due pilastri, rispettivamente della Grazia e della Severità in cui la Grazia viene attribuita al pilastro Maschile e la Severità a quello Femminile. La forza maschile attribuita al pilastro della Grazia è un tipo di forza dinamica e stimolatrice della creazione e dell’evoluzione, mentre la forza femminile è la costruttrice delle forme esistenti. La prima sfera, Chokmah, la SAPIENZA, è chiamata Padre Supremo, il Datore di Vita, ne consegue che se esiste un Padre deve esistere anche una Madre e questa la troviamo nella sfera seguente, Binah, l’INTELLIGENZA, la quale è considerata l’Utero Archetipale in cui Chokmah, penetrandovi, infonde la forza nella forma. Si hanno così due aspetti polarizzati della manifestazione: il Padre Supremo e la Madre Suprema.
Dobbiamo quindi imparare a conoscere quando possiamo funzionare come Chokmah e compiere azioni sul mondo e nel mondo e quando è meglio funzionare come Binah facendo sì che il nostro ambiente ci fecondi in modo da farci diventare produttivi.
Nell’Albero esiste un continuo flusso e riflusso di energia: dall’alto verso il basso passando attraverso la nostra connessione con il progetto dell’anima, alla consapevolezza della mente per poi entrare nelle emozioni e quindi alla creazione concreta. Da qui di nuovo verso l’alto attraverso le esperienze della vita, il confronto con il nostro mondo emotivo e mentale e di nuovo alla consapevolezza. In questo continuo processo si esprimono le diverse polarità del nostro mondo maschile e femminile. Quindi le polarità a destra e sinistra mediano continuamente questo processo, la Sapienza crea nell’Intelligenza, l‘Amore nella Forza che l’indirizza e contiene, l’Eternità estende e realizza l’amore nel mondo, dandogli durata e stabilità, attraverso lo Splendore del progetto di Dio nell’uomo.
L’amore perfetto è quando viene raggiunto l’equilibrio perchè un eccesso di amore si può perdere ma se mediato dalla forza della ragione e dell’attenzione a ciò che siamo, può essere pieno e realizzato.