Io e le mie parti

8 novembre: formazione 9 novembre 2025: costellazioni aperte a tutti

Io e le mie parti: un viaggio nelle costellazioni alchemiche

Lavorare con le parti del sé significa imparare a riconoscerle, accoglierle, validarle e legittimarle (Zaccagnino, 2018), con lo scopo ultimo di integrarle. È un processo prezioso perché, come ricorda Gilbert (in Verardo & Lauretti, 2019), molte persone tendono a muoversi su dimensioni di auto-biasimo e autocritica quando emergono comportamenti o pensieri ricorrenti e negativi. In questo clima interiore così duro è difficile modificare veramente la rappresentazione che abbiamo di noi stessi.

Le parti del sé: da dove arrivano

Le nostre parti non nascono dal nulla: spesso rispecchiano l’educazione ricevuta, i valori trasmessi dalla famiglia o da chi si è preso cura di noi. Alcune parti sono collegate all’espressione delle emozioni, c’è chi ha imparato a reprimerle e chi, al contrario, è stato incoraggiato ad amplificarle. Altre derivano da schemi di pensiero, convinzioni sul mondo e modelli relazionali interiorizzati durante la crescita.

Possiamo avere una parte che esprime ciò che ci ha trasmesso nostra madre e un’altra che riflette l’educazione ricevuta da nostro padre. Accanto a queste, ci sono aspetti più intimi del nostro temperamento, frutto della nostra personalità e delle esperienze di vita.

Dentro ognuno di noi vive un vero e proprio sistema interno: parti che dialogano, entrano in conflitto o collaborano per raggiungere un obiettivo. Per questo motivo Bert Ulsamer – psicoterapeuta e studioso di costellazioni familiari formatosi con Bert Hellinger – ha integrato il lavoro con le parti all’interno dell’approccio delle costellazioni. Nelle costellazioni con le parti non è necessario conoscere nel dettaglio la storia familiare: ciò che interessa è ciò che è attivo nel presente del cliente. Proprio come nella famiglia esterna, anche nella nostra famiglia interiore ogni parte appartiene al sistema e merita rispetto. Eppure, molto spesso, ci opponiamo alle nostre parti, le giudichiamo o le combattiamo.

Il conflitto interiore

Questo atteggiamento è ciò che accomuna il lavoro sulle costellazioni e quello sulle parti: entrambi osservano cosa si muove dentro, cosa esclude, cosa lotta, cosa chiede di essere visto. Tutti abbiamo una parte severa, critica, giudicante o addirittura spietata. Accoglierla non significa giustificarla, ma riconoscerne la funzione: anche quella parte, per quanto scomoda, ha cercato di proteggerci in qualche fase della nostra vita. Accettarla è un passaggio difficile, ma è il sentiero fondamentale per ritrovare amore, compassione e unità dentro di sé.

Integrare per trasformarsi

Riconoscere le nostre parti crea uno spazio interiore prezioso: una distanza sana tra noi e quel lato del carattere che ci fa soffrire. È proprio questa distanza che permette un movimento nuovo, più consapevole, che facilita l’integrazione e porta a un cambiamento reale e duraturo. Il lavoro con le costellazioni alchemiche “Io e le mie parti” è un invito a guardare dentro di sé con sincerità, rispetto e coraggio, per ritrovare una forma più piena e armoniosa di sé stessi.

Per chi fosse interessato alla formazione che è a ciclo continuo può trovare tutte le informazioni cliccando qui

Per chi partecipa alle costellazioni aperte a tutti il 9 novembre, il costo per portare un proprio tema è 80 euro, per partecipare 50 euro. Per iscrizioni: ildelfinoblu2006@gmail.com